Il ferro è un elemento metallico presente in natura e si contraddistingue per un magnetismo naturale e la caratteristica ruggine arancione. Questo elemento viene solitamente utilizzato come componente nella formazione delle leghe metalliche. Tra le forme più comuni ritroviamo l’acciaio, lega ferrosa composta principalmente da ferro e carbonio (inferiore al 2,06%), la ghisa, lega ferrosa costituita principalmente da ferro e carbonio (maggiore di 2,06%) e il ferro battuto, una tipologia di acciaio a basso contenuto di carbonio. Il ferro è un materiale che vanta una lunga storia risalendo fino al XIII a.C. con quella che è denominata età del ferro. La diffusione di questo materiale e delle sue leghe in epoca contemporanea continua ad essere notevole. Nella costruzione moderna viene infatti utilizzato in vari settori e in varie forme: acciaio da costruzione, acciaio speciale, acciaio per utensili ecc. a seconda delle specifiche caratteristiche richieste (durezza, malleabilità, compressione, resistenza chimica o fisica). Tutti gli elementi metallici, ferro compreso, possono essere riciclati ripetutamente senza perdere le proprietà distintive che li rendono utili per la realizzazioni di nuovi prodotti.
Il riciclo dei materiali ferrosi, infatti, è al centro dell’impiego del settore siderurgico per la sostenibilità d’impianto e ambientale. Utilizzando i rottami per produrre nuovo ferro e acciaio, l’industria siderurgica non solo conserva energia, emissioni, materie prime e risorse naturali, ma riduce il suo impatto sull’ambiente.
L’impiego dell’energia necessaria per produrre ferro e acciaio da ferro riciclato è nettamente inferiore allo spreco energetico dovuto all’estrazione e alla lavorazione del nuovo materiale. L’utilizzo di metalli riciclati, infatti, permette di mitigare alcuni effetti negativi del processo minerario, che prevede un consumo idrico ed energetico elevato e provoca danni ambientali nelle aree circostanti le miniere.
Secondo i dati elaborati da Il Bureau of International Recycling (BIR) questo è quello che permetterebbe di risparmiare dal riciclo di una tonnellata di rottame ferroso:
1,1 tonnellate di minerali di ferro;
630 Kg di carbone:
55 Kg di calcare;
652 KWh di energia;
287 l di petrolio;
2,3 metri cubi di spazio in discarica
I rottami ferrosi, giunti al termine del loro ciclo di vita, possono essere recuperati, smistati eliminando materiali non idonei, pressati o sminuzzati per poi essere nuovamente lavorati e trasformati attraverso specifici processi nelle acciaierie e nelle fonderie.
In conclusione, il modello italiano di produzione dei materiali si basa prevalentemente sul riciclo degli stessi. Questo esempio di circolarità rappresenta un punto di partenza eccellente per la trasformazione green del settore, soprattutto se si aggiunge il fatto che sul fronte della sostenibilità circa l’80% della filiera e decarbonizzata. Mobilitare ulteriormente l’industria siderurgica per un’economia più pulita e circolare è uno dei prossimi passi al fine di rendere ancora più sostenibile l’intero settore.